Vacanze enogastronomiche: quando “turismo” fa rima con “gusto”

Vacanze enogastronomiche: quando “turismo” fa rima con “gusto”

Che sapore ha un numero? Quando parla dei successi di una nazione in campo enogastronomico un numero ha il sapore buono del successo e delle specialità che simboleggia. Il numero 4698, di primo acchito, sembrerebbe solo un numero come tanti, mentre, in realtà,  è particolarmente “appetitoso”. Nel 2013, infatti, ad essere diventate 4698 sono le “bandiere del gusto” assegnate all’Italia: sono quindi ben 4698 le specialità alimentari tipiche del  nostro territorio che vengono preparate seguendo regole tramandate da una tradizione lunga almeno 25 anni.

Per via della crisi gli italiani, in ferie, sono disposti a optare per vacanze più brevi, con meno svaghi come cinema e discoteche e alloggiare in strutture alberghiere meno lussuose : tutto pur di non andare troppo a intaccare il budget riservato all’acquisto di prodotti tipici.

I turisti, infatti, sia italiani che stranieri, amano acquistare quei prodotti alimentari tipici del nostro BelPaese : soprattutto se scelgono di optare per una  vacanze all’insegna del cibo in Toscana (eletta regina del gusto), o in Campania o nel Lazio (anch’esse regioni sul podio, stando ai dati raccolti dalla Coldiretti).  Le vacanze, perciò, sono anche una questione di sapori: come non avere l’acquolina in bocca al solo pensiero di degustare cibi e vini toscani, regione in cui si concentra ben il 10% delle “bandiere del gusto”? Come non sognare un tour all’insegna del cibo in giro per la Campania, piazzatasi al secondo posto nella classifica stilata dalla Coldiretti con ben 387 specialità tipiche? La buona tavola, i prodotti e le bevande tipiche della nostra penisola,  il mangiare e il bere che porta la firma unica dell’Italia: ecco cosa cercano i turisti che affollano le regioni del nostro BelPaese.

Le buone forchette, infatti, sanno bene come rimpinguare le pance vuote dell’economia: ogni anno i turisti spendono miliardi per assaggiare le nostre prelibatezze. Come assaporare perciò il gusto di una ripresa economica? Magari puntando sul turismo di stampo alimentare: dato il successo riscosso dall’aspetto enogastronomico delle vacanze italiane, l’idea vincente sembra proprio offrire ai turisti la possibilità di approfondire i sapori dell’Italia con e degustazioni come quelle proposte dal ristorante tipico toscano Il Rosmarino a Castelfalfi, ma anche in Piemonte che, con 341 prodotti tipici, per poco non si piazza in pole position (segnaliamo il ristorante L’ustaria ca del Rat) e pure in Molise che, pur essendo una regione piccola in termini di dimensioni, dimostra di avere grandi tavole con le sue 159 promesse di far leccare i baffi a chiunque la visiti.

Autore: Redazione

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